1996-2021, 25 anni del Gruppo Archeologico Cadorino
di Carla Laguna, socia GAC
Un quarto di secolo di attività.
Il 2021 si chiude registrando un anniversario importante, il Gruppo Archeologico Cadorino vanta una storia riconosciuta lunga 25 anni. Anni assai produttivi impegnati tra la collaborazione negli scavi del territorio e la divulgazione. La ricorrenza è stata ricordata nelle settimane scorse in un incontro quasi informale dove, attraverso le parole degli intervenuti, sono stati ripercorsi alcuni dei momenti importanti dell’attività del sodalizio.
Risale al 1996, la data ufficiale della costituzione del Gruppo avvenuta dopo una serie di incontri in quella che diventerà la sede storica: la biblioteca De Lotto di Calalzo.
Fra i soci fondatori si ritrovano nomi che ne caratterizzeranno poi il percorso: Giancarlo Arnoldo, Giovanni De Donà, Sara De Nicolò, Giulio Imperatore, Giovanni Zandegiacomo Seidelucio. Da allora si sono succeduti nella carica di presidente: Giancarlo Arnoldo, Dino Ciotti, Giovanni Zandegiacomo Seidelucio, Giuseppe Pais Becher, nuovamente Zandegiacomo e, infine, Giovanna Deppi (con rinnovati mandati). Ora accanto alla Presidente ci sono Giuseppe Stevanato (vice) con i consiglieri Fabrizio Olivotto, Valter Corisello, Tiziana De Bon, Giovanni Zandegiacomo, Elio Pancot, Maria Antonia Pinazza, Giovanna Fornasier. Floriano Cian e Mario De Gerone rivestono la carica di Revisori dei conti.
Il Gruppo è sempre riuscito ad avere una sua base di soci sufficientemente costante, parliamo di un numero che va ben sopra il centinaio e si avvicina al suo raddoppio, merito anche di una quota associativa davvero democratica, 10 euro.
L’articolo 1 del primo Statuto definisce l’ambito d’azione del Gruppo: “Approfondire la ricerca e lo studio del patrimonio storico e culturale del Cadore, tutelarne la conservazione e la valorizzazione promuovendone la conoscenza”. E l’articolo 3 ne traccia il percorso. “Promuovere ricerche, catalogazioni, illustrazioni e pubblicazioni di dati scientifici; sollecitare l’interessamento di autorità ed enti scientifici nazionali e locali in relazione all’attività di studio e di ricerca; indire conferenze e dibattiti; organizzare viaggi, visitare esposizioni, musei; promuovere iniziative idonee alla salvaguardia del patrimonio culturale del Cadore”.
Dal 2021 il sodalizio è iscritto nel Registro del Volontariato regionale e ha modificato lo stessso statuto adeguandosi alle richieste delle normative, ma lasciando inalterate le indicazioni basilari.
Il Gruppo lavora grazie principalmente alle quote associative anche se potrebbe godere contributi pubblici e privati, donazioni e lasciti testamentari, attività di raccolta fondi, rimborsi da convenzioni.
Elencare tutte le attività svolte in questi venticinque anni, a partire dai primi interventi a Valle, è opera ardua vista la vastità. Vanno ricordati momenti di grande lustro, soprattutto nell’opera di controllo del territorio, sia nei casi di ritrovamenti fortuiti sia in quelli di movimentazioni di terra. Da queste occasioni ne sono scaturite autentiche ricerche archeologiche con scavi mirati che hanno portato a veri capovolgimenti delle conoscenze sugli antichi abitati. Si pensi al Monte Calvario in Auronzo e alle prime tre campagne di scavo, ove il Gruppo è stato coinvolto operativamente e finanziariamente. Ora le norme in tema di scavi appaiono oltremodo restrittive per cui il Gruppo ha indirizzato i propri sforzi verso la diffusione della conoscenza del patrimonio archeologico (come derivazione della storia antica del Cadore) attuata con la collaborazione con gli istituti scolastici, le gite, gli incontri con gli esperti del settore.
Un altro sviluppo dell’intensa attività (di cui i componenti risultato particolarmente fieri) è stata la “creazione” di due giovani professionisti che dalla loro partecipazione fin da piccoli al Gruppo hanno ricavato il sufficiente entusiasmo per derivarne la loro attuale professione.
Carla Laguna, articolo pubblicato dall’Amico del Popolo