Sono aperte le prenotazioni per la gita a Rovigo e Fratta Polesine in programma per domenica 30 aprile 2017, con tappa a Chioggia al rientro.

A Rovigo visiteremo il Museo dei Grandi Fiumi, situato nell’ex monastero degli Olivetani, dedicato all’evoluzione della struttura sociale delle civiltà e comunità sorte sulle sponde dei fiumi che caratterizzano il territorio del polesine, riportando le analogie con l’evoluzione delle popolazioni europee nate e sviluppate nelle vicinanze dei grandi corsi d’acqua. La collezione di reperti spazia dall’età del bronzo all’epoca romana, integrata da una collezione di ceramiche databili tra il quattordicesimo ed il diciottesimo secolo. Il percorso espositivo è caratterizzato da ricostruzioni dei siti di ritrovamento e diorami a grandezza naturale che ripropongono le abitazioni, gli indumenti e le attività del periodo dei reperti esposti.

A Fratta Polesine “La Badoèra”, villa veneta circondata da barchesse che si estendono a semicerchio, progettata dall’architetto Andrea Palladio nel 1554. Al suo interno il Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine, che ospita reperti dall’età del bronzo agli inizi dell’età del ferro (XIII – X sec. a.C.).

Programma della giornata:

ore 6.00 partenza da Auronzo
ore 6.30 partenza da Tai
ore 9.30 arrivo a Rovigo
ore 10.00-11.45 visita al MUSEO DEI GRANDI FIUMI
ore 11.50 trasferimento a Fratta Polesine
ore 12.30-14.45 pranzo presso il ristorante “Villa Gardenia” (chi lo desidera potrà rinunciare
al pranzo e restare a Rovigo fino alle 14.30 – avvisare al momento dell’iscrizione)
ore 14.50 trasferimento a Villa Badoer
ore 15.00-16.30 visita a VILLA BADOER e all’annesso Museo Archeologico Nazionale
ore 16.40 partenza per Chioggia
ore 18.00 arrivo a Chioggia e visita libera
ore 19.30 partenza per il rientro
ore 22.30 arrivo a Tai
ore 23.00 arrivo in Auronzo

La gita è organizzata dal GAC in collaborazione con il MARC, Museo Archeologico Cadorino,

Museo dei Grandi Fiumi, Rovigo
L’ex Monastero Olivetano di San Bartolomeo (XIII secolo), che ha raggiunto il periodo di massimo fulgore nel XVI e XVII secolo, ospita le installazioni del Museo dei Grandi Fiumi. Il nome rende omaggio al Polesine, la Mesopotamia d’Italia, ubicata tra i “Grandi Fiumi” Adige e Po. Il percorso espositivo, attraverso un innovativo e scenografico allestimento composto da diorami, installazioni multimediali e plastici, illustra le peculiarità archeologiche, etnografiche e culturali della provincia di Rovigo in cinque diversi periodi storici:

• l’Età del Bronzo, con le testimonianze dell’insediamento palafitticolo di Canàr di Castelnovo Bariano, il villaggio arginato di Larda di Gavello e le necropoli di Frattesina;
• l’Età del Ferro, che indaga le influenze della civiltà etrusca nel territorio di Adria attraverso l’insediamento di San Cassiano di Crespino e della necropoli di Balone nei pressi di Rovigo;
• L’Età Romana, incentrata sull’esportazione in territorio polesano dei modelli culturali, sociali ed economici di Roma con la ricostruzione della villa rustica di Chiunsano nei pressi di Gaiba;
• Il Medioevo, che pone l’attenzione sulla nascita di centri fortificati come Rovigo e consente di ammirare i gioielli appartenuti ad una nobildonna ostrogota nota agli studiosi con il nome di Dama di Chiunsano;
• Il Rinascimento, che presenta i mutamenti culturali, sociali ed economici illustrando le nuove tendenze architettoniche in ambito civile e religioso, arrivando a raccontare la storia del celebre pittore ceramista Francesco Xanto Avelli “da Rovigo”.
Il Museo, grazie alla singolarità del proprio percorso, garantisce un’esperienza unica per grandi e piccini, capace di regalare emozioni oltre che permettere l’acquisizione di conoscenze generali dei diversi periodi storici e peculiari della provincia di Rovigo.

Fratta Polesine, Villa Badoèr, detta “La Badoèra”, è una villa veneta progettata dall’architetto Andrea Palladio nel 1554 e costruita negli anni 1556-1563 su commissione di Francesco Badoèr. È la prima villa in cui l’architetto vicentino utilizzò pienamente un pronao con frontone in facciata, nonché l’unica realizzata in territorio polesano. L’edificio residenziale è una semplice volumetria a cui si accede per una ampia e articolata scalinata che immette nel monumentale pronao. Sul portico del Pronao (e negli interni) vi sono decorazioni affrescate di Giallo Fiorentino con fantasiose ‘grottesche’ secondo la moda di metà Cinquecento. E’ circondata da barchesse che si estendono a semicerchio, come due ali con ampi porticati sostenuti da colonne. La barchessa settentrionale della villa ospita dal 2009 il Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine. L’edificio, assieme alle altre ville palladiane del Veneto, è inserito dal 1996 nella lista del Patrimonio UNESCO.

Museo Archeologico Nazionale di Villa Badoèr
Presso la Barchessa di Villa Badoer si trovano i reperti degli scavi di insediamenti protostorici veneti-antichi provenienti soprattutto dall’insediamento di Frattesina, uno degli insediamenti più importanti della cultura protovillanoviana, dall’età del bronzo (XIII sec. a.C.) agli inizi dell’età del ferro (X sec a.C.) Come la più famosa Aquileja, Frattesina era un importante snodo viario e commerciale tra l’Europa interna e i paesi mediterranei, trovandosi in felice posizione riparata sulla terraferma, ma poco lontana dal mare lungo canali facilmente navigabili e in particolare lungo il Po di Adria, uno dei rami principali del grande fiume.