Dal Corriere delle Alpi del 21 dicembre 2016
I reperti archeologici restano a Belluno
BELLUNO La sezione archeologica custodita nel Palazzo dei Giuristi non è “a rischio”, non verrà chiusa e non c’è il “pericolo” che i reperti possano finire fuori provincia. A dirlo con forza è l’assessore alla cultura del Comune di Belluno, Claudia Alpago Novello, che interviene in merito alle questioni sollevate dagli Amici del Museo e Italia Nostra. «Che queste associazioni nutrissero delle preoccupazioni siamo venuti a saperlo dai giornali», commenta l’Alpago Novello. «Penso che, in un clima di buona collaborazione, sarebbe stato più opportuno che questi sodalizi si rivolgessero direttamente all’amministrazione. Parlare e relazionarsi, visto che le possibilità non mancano, resta il metodo migliore. Soprattutto per evitare di lanciare allarmismi del tutto inutili e infondati». Inutili e infondati perché, come evidenzia l’assessore, non c’è motivo di nutrire preoccupazione per il futuro del patrimonio archeologico. «Anzi, procederemo valorizzandolo ancora di più», precisa l’Alpago Novello. «In primis, quella che è la sua attuale collocazione, il Museo civico di piazza Duomo, non verrà chiusa: sarà aperta su prenotazione per le scolaresche e, inoltre, chi visiterà il nuovo Museo al Fulcis avrà diritto ad accedere anche alla sezione archeologica di Palazzo dei Giuristi, ovviamente con un orario ridotto». Alpago Novello sottolinea inoltre che è «inaccettabile che si parli di una mancanza di progettualità. Abbiamo iniziato, nel 2014, un percorso condiviso. Non è mai stato previsto che al Fulcis (che non sarà una cattedrale nel deserto) andasse anche l’archeologico, sia per ragioni di spazio (e frammentare in più sedi il materiale non avrebbe senso) sia perché il patrimonio merita di essere valorizzato e alcuni pezzi, quelli più pesanti, devono trovare collocazione in stanze al piano terra. Per questo si è optato per Palazzo Bembo». «Teniamo molto al nostro patrimonio archeologico e siamo consapevoli del suo valore», aggiunge, «quindi abbiamo preso contatti sin dall’inizio con la Soprintendenza, che ha fatto dei sopralluoghi al Bembo, giudicandolo una sede idonea. Ancor di più: consentirà una maggiore valorizzazione dei reperti».
Insomma, nessuno, amministrazione in primis, si è mai dimenticato del museo archeologico. «Anche la Soprintendenza, al contrario di quel che dicono gli Amici del Museo, non ha espresso preoccupazioni», continua l’Alpago Novello, «e non c’è il rischio che i reperti finiscano fuori provincia. Questo succede se chi li detiene non se ne occupa. Ma non è il nostro caso». Martina Reolon