Dal Corriere delle Alpi del 7 maggio 2017

Longarone, taglio del nastro a Castellavazzo dopo i lavori di restauro
La torre della Gardona è tornata a splendere

Il costo dei lavori sul manufatto è stato alla fine di circa 392 mila euro, finanziati per la maggior parte dai Fondi Letta con un cofinanziamento dell’amministrazione comunale. La fortificazione, raro esempio di pianta triangolare, è stata eretta alla fine del 12° secolo, troviamo una sua prima testimonianza nel 1171, da Ottone, vescovo di Belluno dell’epoca. Per decenni è stata il punto di guardia della vallata, data la sua pozione strategica lungo la via Alemagna. Questo permetteva un controllo dall’alto e fu teatro di importanti battaglie tra cui quella celebre del 1511 con la vittoria dell’esercito della Serenissima sui tedeschi. (e.d.c.)di Enrico De Col

LONGARONE La torre della Gardona riportata al suo antico splendore. Lo storico manufatto del 12° secolo è stato infatti inaugurato dopo diversi mesi di lavori tra manutenzione e messa in sicurezza della zona. «Oggi è davvero una giornata storica – esclama il sindaco Roberto Padrin – questa torre riprende vita dopo che la fusione la ha già fatta diventare lo stemma del nuovo Comune. Si chiude così un lungo percorso proposto dall’amministrazione di Franco Roccon a Castellavazzo e reso possibile grazie ai fondi Letta e alle concessioni dei proprietari dei terreni. Un plauso all’impresa Cardazzo che ha effettuato i lavori utilizzando degli elicotteri per il trasporto del materiale al cantiere e al progettista Ezio Padovan. Grazie anche al lavoro dei volontari del paese per la pulizia e sicurezza del sito e l’organizzazione degli eventi collaterali, durante la giornata ecologica e in questi giorni, ovvero il soccorso alpino, la protezione civile, l’associazione Io Amo Castellavazzo, gli scalpellini, i Laebactes, il gruppo Lopa e quello frazionale di Olantreghe e il circolo fotografico Recalchi.

Grazie infine al Consorzio Bim e all’Enel per i contributi e la collaborazione». «Adesso è il momento di puntare sul turismo – aggiunge il vicesindaco Sonia Salvador, che ha coordinato la tre giorni di eventi – per questo abbiamo realizzato un opuscolo in italiano e inglese, comprensivo di percorso e informazioni. Poi abbiamo anche finanziato la pubblicazione del libro “Fortilium Gardonae” di Mauro Vedana che ripercorre tutti gli aspetti storici della torre, presentato in paese nei giorni scorsi con la docente Rosetta Cannarella e il progettista. L’auspicio è che ora questi bellissimi sentieri ora siano sempre più frequentati dai cittadini del posto ma anche dai turisti». «Si tratta di un esempio che possiamo definire di “bioarchitettura” che con il restauro abbiamo cercato di preservare – spiega il progettista Padovan – dato l’uso di materiali di costruzione come la calce o la pietra dalle vicine cave. Il ponte in legno e ferro richiamo l’antico ponte levatoio. Chiunque entri nella torre camminerà come i soldati di centinaia di anni fa che si stipavano con le armi per controllare la vallata». Alla cerimonia inaugurale presenti anche il sindaco di Ospitale Livio Sacchet, il deputato Roger De Menech, il consigliere provinciale Ivan Minella e i rappresentanti delle forze dell’ordine. Durante tutta la mattinata si sono susseguite delle visite delle varie scolaresche dell’istituto comprensivo accompagnate dalle guide dell’associazione Trame di storia di Selva di Cadore. Gli studenti hanno anche potuto assistere alle dimostrazioni delle spade forgiate dal Club Belluno 1595. In serata la festa è continuata in centro a Castellavazzo con il gruppo folk Celtic Pixie. Oggi invece, grazie alla disponibilità di Enel, ci saranno delle visite guidata alla torre e alla centrale elettrica della Gardona ogni ora dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16 con partenza dalla piazza della fontana. Tutto il giorno si susseguiranno poi animazioni con il gruppo di rievocazione con il Grup Artistic Furlan di Valvasone.