Passato, presente e futuro dell’isola del lago di Cadore

Nell’ottobre del 2018 la tempesta Vaia ha abbattuto un numero importante di alberi anche al centro dell’isola del Lago di Cadore, rendendola inaccessibile. Tempo addietro l’Amministrazione comunale di Domegge ha dato mandato di esbosco a un’impresa boschiva e proprio in questi giorni è in corso il trasferimento degli schianti dall’isola allo spiazzo antistante gli impianti sportivi di Vallesella bassa.

Il trasferimento viene fatto a mezzo elicottero per evitare di raggiungere con mezzi meccanici invasivi l’isola e l’area circostante che, nonostante l’erosione operata delle acque dell’invaso nel loro continuo variare di livello, mostrano ancora i segni di antiche frequentazioni e possono ancora svelarci una pagina della nostra storia.

Questo Gruppo Archeologico, essendo particolarmente sensibile al passato, al presente e al futuro di tutta quest’area,  nonostante le difficoltà incontrate alcuni anni fa quando il progetto è stato presentato in prima battuta, non ha rinunciato alla possibilità di procedere a indagini di superficie affidate ad archeologi professionisti sotto la direzione della Soprintendenza.

Si ringrazia il Sindaco Barnabò per la sensibilità dimostrata e si ricorda che la stessa Amministrazione comunale di Domegge, attenta ai temi ambientali, ha ottenuto dal gestore degli impianti idrico-fognari – BIM – l’effettuazione del collegamento di parte degli scarichi di Vallesella al depuratore comunale di Domegge, con effetto positivo sulla qualità delle acque del lago.

In questi giorni un ulteriore contributo al miglioramento ambientale è stato dato da alcuni membri del GAC i quali, a supporto della campagna PLASTIC-FREE, hanno ripulito un’ampia area dell’invaso dai rifiuti portati a valle e depositati in superficie da piene più o meno recenti.

Se le condizioni sanitarie e ambientali lo permetteranno, a breve verrà organizzata una passeggiata di alcune ore con partenza dalla Casetta di Vallesella bassa fino alla base dell’isola in compagnia dell’archeologo Diego Battiston per un primo gruppo di 10-15 soci, con prenotazione. Sarà l’occasione di scoprire insieme un luogo che è allo stesso tempo un paesaggio idroelettrico e un sito carico di fascino a pochi passi da Lagole.