A seguito di una segnalazione pervenutaci da Giovanni Zandegiacomo, già presidente GAC e ora membro del Consiglio Direttivo, abbiamo appreso che poco sopra il cimitero di Villagrande, alle pendici del Monte Calvario, sono stati fatti movimenti di terra per l’installazione di una teleferica per il taglio del bosco soprastante. Il Comune ha rilasciato autorizzazione ai lavori senza pensare all’archeologia.
La situazione ha degli aspetti surreali. Nei mesi scorsi sono state fatte sulla stampa infinite polemiche per il fatto che tutta l’area di Auronzo era vincolata e che non si poteva più muovere uno spillo senza l’assenso della Soprintendenza… ma evidentemente uno scavo a 50 metri da un sito archeologico segnalato si può fare senza assistenza archeologica.
In data odierna abbiamo invitato lettera all’Amministrazione Comunale di Auronzo con copia alla funzionaria di zona della Soprintendenza, dott.ssa Benedetta Prosdocimi, con i seguenti contenuti:
“… Esprimiamo il nostro disappunto relativamente ai movimenti di terra autorizzati nei pressi del Monte Calvario, un sito di importanza nazionale, ancora in buona parte da investigare, senza informare la Soprintendenza e senza sorveglianza archeologica.
Ricordiamo che il sito del Calvario è stato al centro di numerose e costose campagne di scavo finanziate in parte dal pubblico, in parte dal Comune di Auronzo, in parte da questo Gruppo archeologico (vedi tabella in calce), nel corso delle quali sono emerse strutture e reperti di grande interesse che hanno portato alla creazione della sezione archeologica del Museo Corte Metto.
Ricordiamo inoltre che solo pochi mesi fa è stato inaugurato ufficialmente con grande risonanza mediatica, alla presenza del Sovrintendente ai Beni Culturali e Archeologici del Veneto dott. Fabrizio Magani, di numerose autorità e degli insegnanti e studenti del Liceo Linguistico Cadore e dell’Istituto Comprensivo, il percorso che porta alla sommità del colle del Calvario. L’intervista rilasciata in quella occasione dalla Sindaca di Auronzo ha posto l’accento sulla sensibilità e l’attenzione di tutta Amministrazione Comunale per gli studi e le investigazioni dirette alla conoscenza della storia antica del territorio.
Vogliamo dunque sperare che, al di là dell’esistenza o meno di specifici vincoli archeologici nelle aree conosciute come sensibili, episodi come quello denunciato non abbiano più a verificarsi.”
Abbiamo colto l’occasione per chiedere se è confermata per l’anno in corso la ripresa degli scavi Calvario e Cimagogna, come a suo tempo annunciato.