Dal Gazzettino del 22 ottobre 2018

Gli scavi archeologici in corso confermano l’eccezionale interesse del sito
La Soprintendenza: «Trovati elementi dall’epoca preromana al Medioevo»

Nella chiesa di San Pietro sepolti duemila anni di storia

Mel: Era già noto che l’ex chiesa di San Pietro avesse una lunga storia, ma il fatto che la sua stratificazione archeologica fosse relativamente integra è stata di recente una scoperta di grande interesse, che il Comune punta a far conoscere a cittadini e turisti sfruttando anche le più moderne tecnologie. Da qualche settimana sono in corso scavi archeologici all’interno del gioiello di architettura sacra alle porte del centro storico di Mel, in Borgo Garibaldi. Indagini che si concluderanno a breve, ma la ricerca proseguirà attraverso l’elaborazione dei dati, lo studio, le analisi specialistiche. gli approfondimenti

L’obiettivo a cui punta il Comune di Mel, con la Soprintendenza, il Gal Prealpi e Dolomiti e i professionisti archeologi è quello di offrire ai cittadini e agli studiosi un quadro corretto e completo dei risultati raggiunti. Che l’area fosse ad altissimo potenziale archeologico è risaputo, non fosse altro che per la sua posizione a metà strada tra la necropoli dei Veneti antichi e il centro di Mel, noto per diversi ritrovamenti romani e medievali. Ci sono state poi conferme molto concrete con gli scavi condotti di fronte all’ex chiesa, oltre 50 anni fa, che avevano fatto emergere alcune sepolture antiche.

Ancora oggi uno dei sarcofagi ritrovati in quell’occasione è esposto in piazza, nei pressi della chiesa parrocchiale. le scoperte«Fino ad ora, però, all’interno della chiesa non erano mai state realizzate ricerche archeologiche», fa sapere Chiara D’Incà, funzionario archeologo della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio. «Decisamente sorprendenti sono stati i risultati di un primo limitato sondaggio condotto nell’inverno del 2017. Il luogo condensa quasi 2000 anni di storia. Una storia che è certamente importante per Mel, ma anche per comprendere il territorio circostante. In uno spessore di poche decine di centimetri si incontrano elementi riferibili ad un periodo molto esteso, dalla fase preromana al tardo Medioevo». La possibilità di approfondire le ricerche è stata colta dal Comune di Mel con la decisione di continuare degli scavi su un’area estesa, attraverso il Gal che coordina il progetto Interreg V-A Italia-Austria “Hereditas”.

I costi Per Mel il Gal ha stanziato 37 mila euro. «In questo momento non sono necessarie ulteriori risorse economiche, in futuro vedremo come muoverci», spiega il sindaco, Stefano Cesa. «L’indagine in corso rappresenta un’occasione unica per approfondire la storia della comunità zumellese ed è il coronamento del sondaggio preliminare eseguito lo scorso autunno. L’obiettivo è anche quello di dare a questo luogo di cultura un’ulteriore peculiarità, ovvero la possibilità di vedere in modo multimediale i risultati dello scavo. Un’occasione innovativa per promuovere la cultura e il turismo culturale». «L’indagine nell’ex chiesa di San Pietro appartiene ai cosiddetti “progetti pilota”», commenta Alberto Peterle, presidente del Gal, «grazie ai quali si intende aumentare le conoscenze inerenti tale patrimonio ponendosi come obiettivo prioritario la loro fruizione e visibilità». L’importanza del luogo ha motivato di recente l’interesse della studiosa Elisa Possenti, docente all’Università di Trento, che ha proposto una datazione del primo edificio di culto alla fase alto-medievale. Martina Reolon