11 gennaio 2017

Davanti a una platea affollata, mercoledì 4 gennaio sono stati illustrati nella sala consiliare del municipio di Auronzo i primi risultati dello scavo di Cima Gogna eseguito dall’archeologo Antonio Persichetti sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia del Veneto.

Le ricerche bibliografiche e sul terreno condotte nel corso degli anni con passione e determinazione da Giuseppe Pais Becher hanno portato ad ottenere un finanziamento da parte di Montura e Comune di Auronzo che ha consentito di dare il via all’indagine archeologica.

Nel primo saggio di scavo è stata portata alla luce la sottofondazione di una struttura semicircolare che si appoggia in parte ad un muro di oltre due metri di spessore, probabile muro di cinta di una fortificazione, oltrepassato il quale un abbassamento del terreno potrebbe costituire un fossato artificiale che univa le acque dei fiumi Piave e Ansiei per formare un’isola.

Sull’altro lato del fossato, in corrispondenza di un piccolo rialzo, un secondo saggio ha fatto scoprire un muro intonacato di quasi un metro di altezza per uno spessore di 80 cm e un pavimento in terra battuta con resti di travi carbonizzate, datate al carbonio 14 a un periodo compreso tra il secondo e il quarto secolo dopo Cristo.

Prevista per la prossima primavera una nuova campagna di scavo dalla quale emergeranno sicuramente nuove informazioni a conferma dell’importanza del sito.