In un comunicato ai soci di fine 2016 avevamo espresso il nostro rammarico per non aver potuto dar seguito al progetto di affidare ad archeologi professionisti (sempre sotto la direzione della Soprintendenza) dei saggi di scavo in un’area del lago di Cadore che presenta evidenze di antiche frequentazioni, a rischio di scomparire per sempre a causa dell’azione delle acque. Reperiti i fondi, ottenuta l’autorizzazione da parte dell’Enel, quella che era per noi un’iniziativa volta alla conoscenza e alla salvaguardia del nostro passato non aveva ottenuto l’approvazione finale da parte della Soprintendenza. Il progetto venne allora sospeso e i fondi reperiti accantonati.
Preso atto, con rammarico, della decisione, il Consiglio Direttivo GAC ha deliberato di destinare buona parte di quell’accantonamento al finanziamento di una settimana aggiuntiva di scavo a Lagole, sul punto di chiudere per l’esaurimento dei fondi messi a disposizione da Cariverona, MCC e Comune di Calalzo, dando così agli archeologi la possibilità di ultimare i sondaggi stratigrafici in corso.