Dal Gazzettino del 6 dicembre 2019
Un incontro dedicato ai ritrovamenti fatti al Pian de la Gnela
ALPAGO. Tanti appassionati della storia locale antica e dell’affascinante mondo dell’archeologia, ma non solo. La recente due giorni organizzata a Pieve sugli importanti ritrovamenti di Pian de la Gnela ha richiamato l’attenzione non soltanto degli addetti ai lavori e l’amministrazione comunale di Alpago conferma l’intenzione di avviare un percorso per realizzare delle sale museali presso il municipio di Pieve. Venerdì sera, in sala “Placido Fabris” , un pubblico numeroso ha assistito alla presentazione del volume “Le signore dell’Alpago”, alla presenza del Soprintendente Vincenzo Tiné, dei curatori del volume e di altri esperti del settore coordinati dall’archeologo Luca Zaghetto, esperto dell’arte delle situle.
E proprio la “Situla Alpago”, come è stato definito il reperto trovato nel sito di Pian del la Gnela – ha sottolineato lo stesso soprintendente – rappresenta un reperto di straordinario valore, un vero e proprio “unicum” a livello internazionale. L’incontro è stato aperto dal saluto del vicesindaco di Alpago Vanessa De Francesch, che ha voluto sottolineare il ruolo determinante avuto nelle scoperte di Pian de la Gnela da parte degli Amici del Museo dell’Alpago. Il vicesindaco ha inoltre confermato le intenzioni dell’amministrazione comunale in merito alla realizzazione di alcune sale museali per l’esposizione permanente degli importanti reperti della necropoli preromana di Pian de la Gnela (collocabili nel periodo tra il VII e il V sec. aC). Il progetto potrebbe interessare l’utilizzo di un piano dell’attuale sede municipale di Pieve. Dopo il saluto delle altre autorità intervenute, si è dato corso alla presentazione del volume che ripercorre alcuni dei passi fondamentali delle campagne di scavo e di ricerca che hanno portato alla individuazione del sito di Pian de la Gnela.Il giorno seguente, sabato, nella stessa sede del palazzo municipale, ha poi avuto luogo l’inaugurazione di una mostra fotografica (pannelli con foto dei reperti e dei momenti di scavo) dedicata proprio al sito di Pian del Gnela e ai ritrovamenti in esso effettuati.
La mostra sarà aperta fino al 12 gennaio e sarà visitabile con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 17.30. –Ezio Franceschini
La straordinaria scoperta di questi due importanti siti archeologici a circa 900 m d’altitudine, ha portato alla luce due necropoli, quella romana di Staol di Curago e quella preromana di Pian de La Gnela, lungo le pendici del Monte Dolada nei dintorni di Pieve d’Alpago in luoghi accessibili solo a piedi.
I reperti di grande rilevanza e pregio artistico sono in parte oggi conservati presso il Museo di Storia Naturale di Chies d’Alpago, come le urne cinerarie di bronzo o di vetro con i rispettivi corredi costituiti da fibule e monete trovate nella necropoli di Staol databili dal I al IV secolo d.C.
Nel sito di Pian de la Gnela è stata portata alla luce una spettacolare situla in bronzo istoriata datata al VI secolo a.C., un’urna cineraria unica nel suo genere che mostra un corteo di personaggi che si conclude alla base con scene erotiche e con una scena di un parto che non trova paragoni in nessun reperto di questo tipo.
Sono stati rinvenuti anche alcuni cavallini in pasta vitrea, nonché elementi di un monile in ambra e uno scettro in bronzo. Al momento questi reperti non sono esposti in attesa di poterli valorizzare nel modo più adeguato.