Nuovo appuntamento del Gruppo Archeologico Cadorino martedì 16 giugno 2015 alle 20.30 presso la Biblioteca di Calalzo, con una conferenza dal titolo “I cacciatori preistorici delle nostre Dolomiti. Un’avventura di 14.000 anni fa”, relatore Aldo Villabruna.

disegno di Fausto Tormen

L’incontro, il quinto del ciclo ARCHEOLOGIA E TERRITORIO, si propone, attraverso una serie di approfondimenti sull’Archeologia, Storia antica e medievale della provincia di Belluno, di favorire una migliore e più diffusa conoscenza del patrimonio culturale del nostro territorio storico.

Nel corso della serata andremo alla scoperta della sepoltura preistorica più antica delle Dolomiti, che appartiene al Paleolitico superiore finale, in particolare alla cosiddetta Cultura Epigravettiana (circa 15.000-10.000 anni dal presente).

Un percorso iniziato nella primavera del 1987, quando Aldo Villabruna – da cui prenderà nome il riparo – transitando lungo la Valle del Cismon sulla strada statale che da Fonzaso conduce a Fiera di Primiero, giunto all’altezza del torrente Rosna, in seguito all’esecuzione di rettifiche eseguite in quel tratto stradale, si accorse che i lavori avevano portato alla luce, a ridosso di un’erta parete rocciosa, un riparo sotto roccia.

Il percorso, di grande fascino, toccherà aspetti aspetti relativi all’Uomo, ai riti, al culto, al corredo.

Collaborano all’iniziativa la Magnifica Comunità di Cadore e il Comune di Calalzo.

Aldo Villabruna, scopritore del sito, è stato insignito insieme a Carlo Mondini del Pelmo d’Oro 2014 per la cultura alpina, per essere stati per oltre trent’anni un punto di riferimento ineludibile per un esteso appassionato nucleo di studiosi e praticanti e per aver spalancato, con le loro intuizioni, le porte della preistoria e protostoria di montagna nella provincia di Belluno.

I prossimi appuntamenti del ciclo ARCHEOLOGIA E TERRITORIO avranno luogo martedì 14 luglio con una conferenza tenuta da Eugenio Padovan sull’archeologia in Alpago e martedì 4 agosto con un incontro con Paolo Fedele, ricercatore e scopritore dell’Ambra delle Dolomiti, sempre presso la biblioteca di Calalzo.