Dal Corriere delle Alpi del 13 dicembre 2020

Ritrovata casualmente e restaurata dalla Soprintendenza, è in ottimo stato
Da Deppo: «Pensavamo di esporta da Natale, bisognerà rimandare all’estate»

Arriva al museo archeologico un’ascia risalente al 1300 a.C.

PIEVE DI CADORE Un nuovo importante reperto archeologico, ritrovato nella primavera del 2019 a Pieve di Cadore, è stato consegnato al Museo archeologico cadorino. Si tratta di un’ascia risalente circa al 1300 a.C., collocabile cronologicamente nell’età del bronzo, in ottimo stato di conservazione e restaurata per l’occasione nel laboratorio della Soprintendenza.«Anche in questo periodo di chiusura ai visitatori, dettato dalle disposizioni governative intese a limitare il propagarsi del virus covid-19, il personale della Magnifica che si occupa dei musei sta lavorando intensamente per migliorare l’esposizione e programmare le prossime attività culturali», afferma Matteo Da Deppo, direttore del MARC, «e, a tale riguardo, era stata prevista, in accordo con la Soprintendenza, l’esposizione, a partire dal periodo natalizio, per l’appunto di questa ascia appena consegnataci.

Purtroppo, per gli ovvi motivi, siamo costretti a rimandare questa iniziativa per la quale ci stavamo preparando. Siamo comunque molto soddisfatti», afferma ancora Matteo Da Deppo, «di essere venuti in possesso di questo ulteriore, prezioso pezzo, che a questo punto sarà esposto a partire dalla prossima estate nel nostro museo. Un ritrovamento che porta un nuovo elemento nelle mani di quanti studiano per la corretta lettura della millenaria storia cadorina.

Un ringraziamento particolare credo vada fatto alla persona che ha ritrovato e consegnato l’oggetto e alla Soprintendenza archeologica per la proficua e tempestiva collaborazione che ha avuto con noi, affidandoci la custodia dell’ascia. Il MARC, negli ultimi quattro anni, ha del resto valorizzato una decina di nuovi reperti frutto di recenti campagne di scavo o di ritrovamenti fortuiti, sollecitando l’interesse di appassionati e studiosi; il museo», dice ancora Da Deppo, «si appresta all’importante opera di riqualificazione del mosaico romano staccato dalla villa di piazza del Municipio, operazione di grande valenza e prevista nei prossimi mesi».«Il ritrovamento è particolare», secondo il funzionario di zona della Soprintendenza archeologica, Benedetta Prosdocimi, «sopratutto perché si tratta della seconda ascia rinvenuta nella zona di Pieve, dopo quella venuta alla luce qualche anno fa e già esposta nelle sale del MARC.

La frequentazione della zona di Pieve nell’età del bronzo recente sembra dunque essere stata più intensa di quanto pensassimo fino a qualche anno fa, anche se ancora non ne conosciamo perfettamente le modalità, vista la natura occasionale delle scoperte». –Vittore Doro

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