I CAVALIERI CONTRO LA FOLLIA – magia, antropologia e arte nell’Africa sub-sahariana
Pieve di Cadore, MARC – Museo Archeologico Cadorino
dal 17.12.2016 al 15.01.2017 orario: 10:00-12:30 e 15:30-18:30 (chiuso mattina 1 gennaio)
ingresso libero

Organizzata dalla Magnifica Comunità di Cadore e dal Gruppo Archeologico Cadorino, l’esposizione, prima del suo genere in Italia, è curata dallo studioso bellunese Aldo Villabruna. Si tratta di una collezione di piccoli cavallini in bronzo usati dall’Etnia Kotoko dell’Africa come amuleti contro la follia.

Kotoko: popolazione africana di circa 50.000 persone che vive in una ristretta area a sud del lago Chad, tra nord Camerun, sud-est Nigeria e sud-ovest Chad. Discendenti dal leggendario popolo Sao dai quali hanno ereditato l’abilità nel costruire vasellame in ceramica e i segreti della metallurgia, si dedicano oggi, quasi esclusivamente, alla pesca ed alla coltivazione del mais.
Ma la peculiarità per cui sono noti anche al di fuori della loro area, sta nel “singolare” modo di curare i malati di mente. Contrariamente a quanto succede in altre parti dell’Africa, dove i “matti” vengono incatenati a vita agli alberi o vengono imprigionati con grossi inamovibili ceppi ai piedi, i Kotoko usano talismani magici.
Per sconfiggere la pazzia, il malato viene portato da un marabutto il quale, dopo averlo ascoltato ed aver capito la gravità del male, confeziona per lui un “Putchu Guinadji”. Si tratta di una piccola scultura a cera persa, quasi sempre in bronzo, che rappresenta un cavallino montato dal suo cavaliere. Il marabutto, attraverso rituali magici “carica” di potere il cavallino che, in questo modo, diventa un potente talismano terapeutico.
Il cavallino ed il suo cavaliere, che rappresentano rispettivamente lo spirito posseduto del malato e lo spirito che lo possiede, vengono ricuciti e sigillati dentro un piccolo contenitore in pelle che, con altri sacchettini in cuoio contenenti elementi magici e misteriosi come: pezzetti di ossa, corna di piccole antilopi, frammenti di fili, aghi e, talvolta, versetti del Corano, proteggono il malato di mente. Il “Putchu Guinadji” dovrà essere indossato dal malato che lo porterà sino a guarigione avvenuta, talvolta per tutta la vita e, alle volte, anche dopo. Molto spesso questo talismano equestre non viene inserito dentro un contenitore, ma legato direttamente ad una stringa in cuoio che il paziente porterà alla cinta o al collo.

I cavallini presenti nell’esposizione allestita presso il Museo Archeologico della Magnifica Comunità di Cadore fanno parte di due collezioni private, frutto di studio e ricerca in Cameroun dove sono stati raccolti direttamente dai collezionisti.

I CAVALIERI CONTRO LA FOLLIA – MAGIA, ANTROPOLOGIA E ARTE NELL’AFRICA SUB SAHARIANA
al Museo Archeologico Cadorino, Pieve di Cadore dal 17.12.2016 al 15.01.2017

Sabato 17 dicembre 2016 alle ore 17:00 verrà presentata nel salone consiliare della Magnifica Comunità di Cadore un’ interessante mostra sui “Cavalli contro la follia”. Si tratta di una collezione di piccoli cavallini in bronzo usati dall’Etnia Kotoko dell’Africa come amuleti contro la follia.

Organizzata dalla Magnifica Comunità di Cadore e dal Gruppo Archeologico Cadorino, l’esposizione, prima del suo genere in Italia, è curata dallo studioso bellunese Aldo Villabruna, che sarà presente all’inaugurazione con un breve filmato di presentazione.

La mostra sarà visitabile presso il MARC da sabato 17 dicembre a domenica 15 gennaio con orario 10:00-12:30 e 15:30-18:30, esclusi 25 dicembre e mattina 1° gennaio.

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